Recensioni: “Il Pescatore Reggiano. Calendario storico astronomico agricolo”, a. CLXXIX (2025)

Pubblicato anche sulla rivista L’Escalina, anno VI numero 2, dicembre 2024

Per il 2025 questa strenna, pubblicata ininterrottamente dal 1846, si presenta nelle vesti di un volumetto di 281 pagine, con le classiche osservazioni meteorologiche e astronomiche dei pianeti e delle stelle; un almanacco «che studia il tempo e predice le stagioni», con «pronostici, riflessioni astrologiche, effemeridi del Sole e della Luna» e inoltre l’elenco delle «Fiere, Mercatoni e Mercati» con «rubriche aggiuntive per l’ortolano, l’agricoltore il giardiniere ed altre notizie utili per tutti». In una prima antiporta troviamo un’immagine che raffigura il fondatore del calendario, padre Lodovico Angelo da Codogno, e in una seconda la pianta della città di Reggio del 1599; ma in realtà quasi ogni capitolo presenta una pregevole antiporta. Da pagina 75, il volume cambia registro e ospita un’interessante serie di saggi che penetrano nella tradizione popolare (e non solo) reggiana. Apre la rassegna lo scritto di Marina Incerti sull’uomo e la sua osservazione del cielo in Beati gli ultimi, che saranno i primi; segue Giuliano Bagnoli con L’Alimentazione dei Contadini Reggiani fino al 1960: l’autosufficienza era la regola. Giacomo Borgatti invece propone due suoi interventi dai titoli La Confraternita del SS. Sacramento e SS. Trinità: L’origine della Confraternita e la sua importanza nel Seicento e Settecento e I mée ricord. A seguire Gabriele Fabbrici con Gli ebrei correggesi nella “Cronaca Vellani” dal 1806 al 1829. Gian Andrea Ferrari approccia la pittura Di alcuni quadri antichi della chiesa di S. Ambrogio di Rivalta. Con Armonia, Edda Infanti propone una sua poesia. Interessante piccola antologia è l’articolo di Paolo Luosi e Anna Maria Vinsani dal titolo Di tutto, di più,che fa rivivere il ricordo dei negozi reggiani di un tempo con immagini e documenti. Segue un intermezzo poetico con Antonio Monticelli (Piazza del Monte), dunque si passa alle antiche vicende e leggende di Montecchio, Sant’Ilario, Calerno di Luigi Pecchini, che propone anche la poesia Epifania finale,fantasticando sulle note di Strauss. Chiude Mattia Spaggiari (anche nostro collaboratore) con un interessante e appassionante “giallo autografico” narrato brillantemente nel suo scritto a proposito Delle singolari traversie di una presunta lettera di San Giovanni Bosco ad Antonio Peretti (Castelnovo ne’ Monti RE, 1815 – Ivrea TO, 1858). L’editore Bizzocchi dal 1893 rappresentala storia di Reggio Emilia, della provincia, e delle sue gloriose città capitali, e la libreria omonima, nel cuore della città, è da sempre tappa obbligata di appassionati lettori e autori di libri locali. Si possono trovare volumi fotografici, testi dialettali, testimonianze della tradizione reggiana e della vita contadina, luoghi, monumenti, personaggi dal monte Cusna fino al grande fiume Po.

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