Recensioni: Mattia Corrente, “La fuga di Anna”

Di Elena Cappai, da “La biblioteca di Elena”, https://www.facebook.com/Elenachelegge/

La lettura, una passione antica.
La condivisione, un piacere.

La libertà è sapere dove non vuoi più stare.

Mattia Corrente, “La fuga di Anna”

Questo romanzo è una storia di fughe e di ricerche.

Severino cerca Anna, nascosta nel granaio il giorno del loro matrimonio: ha cambiato idea, non ne vuole sapere del destino di donna e madre che le è stato dato in dote. Lei non è come la sua gemella, è nata seconda e imbronciata, che già uscire dal grembo di sua madre non era scelta sua. Vorrebbe essere molte persone, ma non indossare quel vestito non suo, verso una vita che non vuole. Ma la libertà è così: dolorosa e dolce. Peppe sparisce, perché vuole scomparire. La sua libertà è il prezzo del dolore inflitto a chi resta. Solo a lei, alla più ribelle e cocciuta delle sue figlie rivela il suo segreto e il suo scomparire:

Lo capisci, Anna? Capisci perché me ne vado? Voglio solo diventare un altro e cancellare l’uomo che sono stato finora. E se resto qui non posso.

Mattia Corrente, cit.

Sparisce Peppe dalla sua vita tranquilla, dalle ombre del passato, da quella guerra feroce che gli ha levato la dignità mettendolo di fronte alla scelta più terribile: la libertà per la morte. Morte di innocenti.

Anna sparisce all’improvviso, lascia il figlio che è morto, quello che non avrebbe potuto esserci e quello del miracolo, che sua madre ha pregato tanto. Sparisce libera, per ritrovare suo padre.

Sparisce anche Severino, mentre ripercorre la storia di una vita per cercare sua moglie. E la trova, nelle briciole di pane, in un vestito da sposa coperto di terra, in una foto sbiadita, in una bambola gravida e dal volto imbronciato. Come lei, come Anna. Sparisce e poi ritorna, ogni cosa al suo posto. Scarpe nuove, gli acciacchi dell’ età e una nuova partenza. Senza salutare e, per la prima volta, senza mantenere una promessa.

Quando decidi di scomparire, l’idea che nessuno saprà mai dove sei è inebriante solo all’ inizio, poi sprofondi nell’ ossessione che gli altri ti cercheranno, aspetteranno che torni, e più il momento di scomparire si avvicina più hai paura di rimanere schiacciato dal peso insopportabile della loro attesa che magari svanirà, magari ti dimenticheranno per davvero o ti crederanno morto ma tu non lo saprai mai. Non saprai mai se per loro arriverà la pace della rassegnazione. Resterai prigioniero di quell’ atroce dubbio che terrà in vita per sempre la persona che non vuoi più essere pure se tu sei già altrove. Quando scompari rischi di non diventare più nessuno, non sei più quello che eri ma non puoi essere nemmeno un altro.

Mattia Corrente, cit.

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